Una breve introduzione all’idropulitrice

L’idropulitrice è un dispositivo che sta prendendo piede nel mercato come sostituto ed evoluzione della classica scopa a vapore. Come la scopa a vapore, infatti, l’idropulitrice utilizza la potenza del vapore e dell’acqua per igienizzare a fondo le vostre case, auto e moto.

I vantaggi e miglioramenti consistono nella potenza, la portata, il numero di superfici che è in grado di trattare e la praticità d’uso. Infatti, le moderne idropulitrici sono compatte e comode, e possono essere utilizzate per le pulizie di casa settimanali.

Il risultato che potrete raggiungere con questi apparecchi non è nemmeno paragonabile a quello ottenuto con lo straccio o la scopa normale. La facilità e rapidità con cui riuscirete a pulire a fondo superfici anche molto ampie (nonché’ muri e veicoli) vi farà rimpiangere di non aver pensato prima all’acquisto di un’idropulitrice.

Dettagli tecnici da prendere in considerazione

Come dicevo, l’idropulitrice è un prodotto relativamente nuovo e, perciò, può non essere facile scegliere il modello migliore e più adatto alle vostre esigenze. Qui, però, troverete alcuni semplici consigli che vi faciliteranno il compito di individuare l’apparecchio a voi più consono.

Innanzitutto, visto che l’idropulitrice funziona alimentata dalla corrente, vi consiglio di optare per un modello che abbia un cavo di alimentazione piuttosto lungo. In questo modo, riuscirete a coprire superfici ampie senza dover continuamente staccare e riattaccare la presa per avvicinarvi alla zona che desiderate pulire.

Molto importanti, poi, sono la potenza e la portata del dispositivo. Un apparecchio molto potente vi garantirà un getto molto forte e una rapidità di pulizia elevata; questo, però, implica che anche i consumi elettrici saranno piuttosto alti. Perciò, se pensate di utilizzarla spesso, forse sarà più conveniente optare per un modello che abbia dei consumi relativamente bassi.

Per quanto riguarda la portata, invece, il consiglio è di scegliere un’idropulitrice con un serbatoio sufficientemente grande che vi permetta di non dover interrompere le pulizie per ri-riempirlo d’acqua ogni pochi minuti. Infine, valutate anche il livello di pressione che l’apparecchio può raggiungere (140 Bar sono più che sufficienti per una casa normale).

Possibili differenze tra modelli

Se l’uso che volete fare dell’idropulitrice è prettamente domestico, allora una delle idropulitrici karcher ad acqua fredda che rispetti le caratteristiche elencate sopra sarà più che sufficiente. Se, invece, intendete farne un uso massiccio o industriale, potete optare per un modello più potente e che abbia l’opzione di erogare acqua calda (che ovviamente sarà molto più efficace per l’igienizzazione profonda e accurata di grandi superfici o apparecchiature industriali).

In alternativa, se pensate di farne un uso domestico ma non volete rinunciare all’acqua calda, in commercio potete trovare dei modelli che si possono collegare ad un qualsiasi rubinetto in casa e che possono essere, quindi, costantemente alimentati ad acqua calda.

Infine, la tipologia di superfici che andrete a pulire dovrebbe dettare le vostre mosse quando dovrete scegliere tra un’idropulitrice a getto continuo ed una con selezione di pressione. Ovviamente mattonelle, piastrelle e parquet hanno bisogno di trattamenti diversi, perciò, almeno inizialmente, mantenete il livello di pressione al minimo e aumentatelo gradualmente fino a quando non troverete la combinazione che più si adatta ad ogni tipo di superficie.

Cosa sapere prima di utilizzare una motosega

La motosega è un attrezzo di dimensioni ridotte ma estremamente potente, il cui design è stato rielaborato e modernizzato nel corso degli anni fino all’ottenimento di un apparecchio pratico e maneggevole che sta sostituendo attrezzature più tradizionali nei lavori di giardinaggio, potatura e, soprattutto, nel taglio della legna e dei tronchi.

La sicurezza prima di tutto

Pur essendo un attrezzo che si può tranquillamente acquistare senza essere provvisti di licenze particolari, la motosega può essere piuttosto pericolosa se non si e in grado di padroneggiarla e maneggiarla con attenzione. Il modo migliore per accertarsi di farne un utilizzo corretto e sicuro è conoscere a fondo le varie componenti dell’attrezzo e il loro funzionamento.

Come suggerisce il nome, la motosega è costituita principalmente da due parti: una sega ed un motore. Il motore è generalmente a scoppio e a due tempi ed è costituito da due serbatoi distinti. Uno dovrà essere riempito con la benzina necessaria per azionare il motore, mentre l’altro, altrettanto importante, conterrà l’olio necessario per il miscelamento del carburante e per la continua lubrificazione della lama.

Dimenticare di inserire l’olio può essere estremamente ed irreparabilmente dannoso per il motore: per questo motivo, i due serbatoi sono ideati e realizzati in maniera che quello contenente il carburante si svuoti prima che l’olio venga esaurito – in questo modo non si corre il rischio di continuare ad utilizzare l’attrezzo senza olio, danneggiando il motore e surriscaldando la lama.

Altri elementi importanti della motosega sono la barra di guida, l’impugnatura e il dispositivo di sicurezza. La barra di guida è il solco dove poggia la catena rotante con cui si effettua il taglio: ci permette di verificare che la lama abbia la giusta tensione prima di iniziare a tagliare. Le impugnature, invece, sono due (una per ogni mano): la più importante è sicuramente quella posteriore, alla cui base sono posizionati la leva del gas e i bottoni di accensione e spegnimento.

Infine, il dispositivo di sicurezza è generalmente costituito da una placca di plastica posizionata vicino all’impugnatura anteriore. In caso di emergenza, sarà sufficiente spingerlo in avanti e farlo “clickare” e la lama si fermerà immediatamente.

Come assicurarsi un buon risultato?

Un buon risultato dipende dalla vostra abilità ma anche dalla specificità e qualità dell’attrezzo. Infatti, ad ogni tipo di lavoro corrisponde una tipologia particolare di motosega. Per esempio, per i lavori di giardinaggio sono più indicati attrezzi pratici, maneggevoli e non eccessivamente potenti.

Al contrario, un uso massiccio e continuato per lavori agricoli e forestali richiede una motosega di cilindrata e potenza superiori. Queste caratteristiche porteranno l’attrezzo ad avere un peso superiore (anche fino a 10 kg), ma vi permetteranno di tagliare e sezionare facilmente anche i tronchi più grossi e resistenti.

I peggiori investimenti della storia

Fare un investimento non è mai semplice, soprattutto quando si parla del settore high-tech, in continua evoluzione, dove la competizione è spietata e i rischi di fallire altissimi. Le storie dei personaggi di cui stiamo per parlare sono l’esempio concreto di investimenti sbagliati, forse i più sbagliati di sempre.

Alcuni di loro hanno poi avuto la loro rivincita, altri erano già ricchi e sistemati, ma ad altri ancora non sono mai più ricapitate delle opportunità simili e potrei scommetterci che ancora oggi si stanno mangiando le mani.

Cifre da capogiro

Avete mai pensato a come sarebbe la vostra vita se aveste 40 miliardi di dollari? Forse no, la cifra è troppo alta perfino per poter essere immaginata. Beh, Ronald Wayne, terzo co-fondatore della Apple, oggi si ritroverebbe in tasca proprio una cifra simile se nel 1976 non avesse venduto la sua quota del 10% per soli 800 dollari.

Non contento, rinunciò anche a tutti i crediti sulle proprietà per altri 1500 dollari. 2300 dollari contro 40 miliardi: impossibile da digerire. Sempre parlando di Apple, Nolan Bushnell, fondatore di Atari e figura di spicco nel mondo dei videogiochi, rifiutò di investire 50mila dollari per supportare la Apple.

Se l’avesse fatto, ora si ritroverebbe in mano un terzo della compagnia; considerando che la Apple è valutata 480 miliardi di dollari, si può dire che Bushnell abbia rinunciato a 160 miliardi di dollari.

Offerte rifiutate

Su consiglio del padre, Joe Green rifiutò l’offerta del suo coinquilino dell’epoca ad Harvard di lavorare insieme alla creazione di un sito web. Il coinquilino era Mark Zuckerberg, il sito web era Facebook. John Young, CEO della Hewlett-Packard nel 1970, dovette aver pensato che il suo giovane dipendente, Steve Wozniak, fosse quanto mai insistente nel suo tentativo di convincere i suoi superiori a produrre un nuovo PC di sua invenzione.

Il CEO stroncò tutti i cinque tentativi del giovane, il quale, allora lasciò la compagnia e, assieme a Steve Jobs, fondò la Apple. Quel nuovo PC è stato poi messo in commercio come Apple 1. Oltre a rifiutare le idee, c’è anche chi ha detto di no ad offerte economiche da capogiro. Kevin Rose, il fondatore di Digg, popolare sito di social bookmarking, ha venduto il suo sito alla Beatworks per 500mila dollari nel 2012. Qualche anno prima, il board della Digg aveva rifiutato un’offerta da 80 milioni di dollari.

Una storia simile è quella di Andrew Mason, fondatore di Groupon, che rifiutò i 6 miliardi di dollari offerti da Google per il suo sito. Mason decise invece di quotarlo in borsa, ma fece male i conti e venne licenziato nel 2013. Ad oggi Groupon ha una capitalizzazione di 5 miliardi, contro i 12 valutati al momento della quotazione in borsa.

Investire in Italia nel 2016

Il 2016 è appena oltre la metà e il numero di notizie shoccanti e preoccupanti non fa che aumentare: crisi economica, Brexit, attacchi terroristici, ISIS, rifugiati, Siria, kamikaze, elezioni presidenziali in America, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, il 2016 non è stato, almeno per ora, un anno da ricordare. Ma si sa, la vita va avanti ed ognuno, giustamente, deve preoccuparsi del proprio futuro, della propria famiglia e del proprio benessere.

Per questo motivo, è importante mantenersi informati sulle condizioni dell’economia italiana, sull’andamento di borse e mercati e sugli investimenti più azzeccati da fare in un periodo così delicato e complesso. In questo articolo, riassumiamo i punti principali di un’intervista che Aldo Varenna (private banker e presidente dell’European Financial Planning Association in Italia dal 2014) ha rilasciato recentemente, dando alcuni semplici consigli su cosa fare e cosa evitare per investire in sicurezza nel 2016.

Il ruolo del consulente finanziario

Aldo Varenna ha sottolineato l’importanza di rivolgersi ad un consulente competente e affidabile che sia in grado di suggerirvi la soluzione più semplice e sicura per investire i vostri risparmi. Diversamente dal passato, il mercato subisce forti oscillazioni quotidianamente; per questo motivo, il piano di investimenti dovrebbe essere dinamico e flessibile per poter tenere il passo e attutire gli urti causati dai cambiamenti degli andamenti delle Borse.

Nonostante l’incertezza di questi tempi, il presidente di Efpa Italia sostiene che il tempo dei risparmiatori sia finito, e che sia più importante che mai investire, cercando, chiaramente, di azzeccare quantità classe e tipologia dell’investimento.

Cosa evitare

Se non siete pratici, è meglio affidarsi alle mani più esperte di consulenti e private bankers; tuttavia, è bene avere un’idea personale e una conoscenza base per evitare di prendere grosse fregature. Un primo ammonimento va contro i titoli singoli: l’andamento attuale del mercato rende più sicura una differenziazione del rischio, almeno per chi non sia un vero e proprio esperto del settore.

Varenna mette in guardia anche contro i costi occulti che potrebbero essere presenti in obbligazioni o prodotti assicurativi: se il costo dovesse essere superiore a 1,5% bisogna prestare molta attenzione per evitare di aumentare i rischi. Infine, il presidente di Efpa Italia consiglia di tenersi alla larga da obbligazioni che potrebbero contenere spiacevoli sorprese come bond perpetui (possono essere richiamati dagli istituti dopo anni perché non contengono date di scadenza) e Coco bond (o contingent convertible bond).

Il mondo della finanza è pieno di imprevisti e i rischi sono sempre alti, soprattutto oggigiorno. Tuttavia, mantenere il capitale fermo può essere altrettanto rischioso. È perciò importante mettersi nelle mani di consulenti affidabili e competenti, qualche piccolo accorgimento, come quelli di cui abbiamo parlato qui, sarà sufficiente per capire se fidarvi o meno.