Pokemon Go: è già mania

Se camminando per strada vi capita di vedere gruppi di persone (prevalentemente giovani, ma anche un buon numero di adulti) con lo sguardo ipnotizzato fisso sullo schermo del proprio smartphone, probabilmente vi siete imbattuti in cacciatori di Pokemon alla ricerca della loro prossima preda.

Pokemon Go è un gioco per smartphone e tablet ideato da una startap di San Francisco di proprietà di Google (ora indipendente): la Niantic Labs che ha lanciato il gioco sul mercato all’inizio di Luglio e che ha già guadagnato una fortuna, battendo tutti i record precedenti.

Come funziona perché’ è un tale successo?

Pokemon Go rappresenta un’innovazione assoluta rispetto a tutti i videogiochi esistenti sul mercato. Il gioco riprende un tema di un anime molto diffuso e popolare a metà degli anni ’90 e tocca, per questo motivo, corde nostalgiche nell’animo di chi è stato bambino o adolescente in quegli anni.

Ma la vera novità di questo gioco (scaricabile gratuitamente con un’app compatibile sia con iOS che con Android) è che, per la prima volta, mondo reale e mondo digitale vengono uniti grazie all’innovativa tecnologia della realtà aumentata. Una volta scaricata l’applicazione, sullo schermo del telefono compare una mappa che sfrutta il Gps per riprodurre la zona reale in cui si trova il giocatore che da quel momento in poi va alla ricerca di Pokemon.

I Pokemon, dai più comuni ai più rari, sono prodotti di un algoritmo della Niantic e possono comparire ovunque. Una volta individuata la preda, il giocatore deve utilizzare una sfera (proprio come nel cartone animato) per catturarla. Una volta preso il Pokemon è possibile farlo allenare e utilizzarlo per sfidare altri cacciatori e allenatori.

Episodi curiosi

Come potrete ben immaginare, Pokemon Go è diventata una mania e non sono mancate situazioni curiose o preoccupanti legate al gioco. Per esempio, una bambina a Riverton, Wyoming, ha ritrovato il cadavere di un uomo in un fiume mentre cercava di catturare un Pokemon. In Missouri bande di delinquenti attiravano giocatori in aree isolate per derubarli.

Un venticinquenne di Auckland ha lasciato il lavoro per diventare un allenatore di Pokemon e proseguire la sua ricerca a tempi pieno (e non è l’unico). A Central Park, New York, si sono accalcate migliaia di persone (alcune anche scendendo al volo dall’automobile) per catturare un Pokemon molto raro. Molti guidatori sono stati distratti alla guida per cercare Pokemon e hanno provocato degli incidenti – tanto da costringere le autorità stradali a far apparire la scritta “Don’t Pokemon and drive” (“Non giocare a Pokemon mentre si guida”) in più di un’autostrada.

Ma non è finita qui, pensate che una società si offre di camminare al posto vostro – a pagamento si intende – per catturare più Pokemon possibili. Queste sono solo alcune delle storie di ordinaria follia legate a questo fenomeno di massa che sembra destinato a durare a lungo.